Optometrista specialista della funzione visiva

Esami visio posturali

Optometrista.

L’optometrista è lo specialista “posturale” della visione.

L’optometrista è di vitale importanza nell’indagine conoscitiva mirata all’individuazione e comprensione dei problemi oculomotori e posturali.

Anzitutto valuta la risposta visiva dell’organismo alle esigenze posturali in relazione con l’ambiente con cui l’individuo interagisce.

Inoltre ha come obiettivo il trattamento dei difetti visivi e il miglioramento delle funzioni visive.

Di conseguenza per la valutazione soggettiva si avvale di esperienza clinica e dati sperimentali.

Come ad esempio l’esame visivo optometrico che è una combinazione ottimale di relazioni, empirico razionali opportunamente dosate.

Quindi; la comprensione è il prodotto della elaborazione di dati determinanti da elementi anamnestici e rilievi soggettivi ed oggettivi comparati al sistema posturale.

Come esegue l’esame l’Optometrista.

Inizialmente prende in considerazione le cause del disturbo in base a due sintomi specifici.

  1. Sintomi provocati da un’inefficienza del sistema visivo;
  2. Sintomi provocati da condizioni ambientali e posturali.

Successivamente in base ai sintomi diagnosticati.

Il paziente viene indirizzato verso la sezione di test più idonei al raggiungimento del miglior risultato.

Primo
Alla condizione visiva dell’ambiente di lavoro.
Secondo
Saranno relativi ai disturbi diagnosticati.
Terzo
Alla funzionalità visiva in ambito sportivo.

1) Test Preliminari.

I Test preliminari per la valutazione funzionale delle abilità visive sono:

Test per l’acuità visiva.

Esso è la misura della capacità visiva di riconoscere dei caratteri attraverso la presentazione di adeguate tabelle standardizzati (ottotipo).
Misurazione effettuata sia al punto remoto (a distanza) che al punto prossimo (distanza di lettura o, per condizioni particolari, di lavoro).
L’acuità visiva viene rilevata per ogni occhio, coprendo alternativamente uno dei due, successivamente con entrambi gli occhi aperti (visione binoculare).

Test della dominanza oculare.

Analisi della visione contemporanea degli occhi comporta che fisiologicamente ci sia una preferenza di un occhio sull’altro.
La dominanza oculare può essere definita come:
1) Di fissazione (un occhio prevale nei compiti di fissazione come puntamento),
2) Sensoriale,
3) Dominanza di acutezza.

Test della valutazione dell’adeguatezza.

Valutazione dell’abilità visive in relazione alla postura spontanea del soggetto in relazione della distanza di lavoro, all’illuminazione e condizioni ambientali in cui il soggetto opera abitualmente.

Test e Verifica della condizione rifrattiva del sistema visivo:

Ha lo scopo di individuare la necessità di correggere eventuali problemi refrattivi attraverso l’utilizzo di lenti per occhiali o lenti a contatto.

2) Test oggettivi.

Autorefrattometro.

Indagine computerizzata del problema visivo.

Schiascopia:

Test che permette di valutare la presenza di problemi refrattivi.

Oftalmometria

Rilevazione dei parametri corneali, misurazione indispensabile nel caso di applicazione di lenti a contatto.

3) Test soggettivi:

Esame refrattivo con forottero.

Individuazione, in collaborazione al soggetto esaminato, della lente che permette di coniugare comfort visivo, precisione nella discriminazione visiva e risposta alle esigenze individuate all’inizio della valutazione.

Test “VAD – VISUAL ACUITY DIFFERENCE”

test-vadValuta le eventuali differenze di percezione visiva nei due occhi e mette a confronto la percezione monoculare rispetto a quella percepita binocularmente al fine di evidenziare una possibile disfunzionale del recettore oculare nella sua componente esocettoriale (principalmente) e propriocettiva.
In 2 minuti siamo in grado di determinare:

  1. Primo:l’eventuale differenza di visus tra i due occhi che è foriera di adattamento del capo in posizione viziata.
  2. Secondo: identificare se la visione contemporanea dei due occhi è disfunzionale per il sistema tonico posturale,
  3. Terzo: identificare la presenza di astigmatismo relazionato alla posizione anomala del Capo (PAC).

Il “COVER TEST”.

Si copre la visuale a un occhio e si fissa un punto con l’altro occhio inizialmente posto a una distanza di 40 centimetri e in seconda battuta a una distanza di 5 centimetri.

Dopo qualche istante di messa a fuoco, si scopre l’occhio che era coperto e si valuta il suo comportamento appena tolta la copertura.

A questo punto possono presentarsi tre differenti situazioni.

Nel primo caso:
l’occhio che era coperto quando viene scoperto rimane fisso, significa che vi è un equilibrio oculare.

Nel secondo caso:
l’occhio che era coperto una volta scoperto presenta un movimento di ritorno laterale verso il naso, ciò vuol dire che quando era coperto era deviato verso le tempie.
Un disturbo denominato “deviazione exoforica”.

Nel terzo caso:
l’occhio che era coperto quando viene scoperto presenta un movimento di ritorno verso le tempie e ciò vuol dire che quando era coperto era deviato verso il naso.
Un disturbo denominato “deviazione esoforica”.

Il test va ripetuto da entrambi i lati e per più di una volta per avere la conferma di una problematica funzionale.

Altri test che noi utilizziamo, sono stati creati per determinare se vi è una relazione tra una Posizione Viziata del Capo e il recettore visivo.

E per identificare se la visione è disfunzionale per il sistema tonico posturale.

Vedi visione e postura.

Quindi cosa fa l’optometrista?

L’indagine dell’optometrista inizia a partire dalla situazione in essere.

Inizialmente valutando l’assetto dell’occhiale in uso cioè:

  1. Rileva i parametri dell’occhiale in uso attraverso l’utilizzo del frontifocometro, strumento che permette lettura e la tracciatura delle lenti in uso.
  2. Verifica dell’inclinazione pantoscopica della montatura è l’angolo formato dal frontale della montatura con le aste:
    dato importante affinché le lenti correttive risultino equidistanti agli occhi in tutte le posizioni di sguardo del portatore.
  3. Verifica dell’angolo di avvolgimento della montatura:
    Cioè la curvatura della frontale della montatura deve mantenere le lenti equidistanti dal viso sul piano orizzontale in tutte le posizioni di sguardo:
    l’assetto dell’occhiale è di fondamentale importanza per una visione equilibrata al fine di non introdurre alterazioni delle immagini percepite.

    LA SEQUENZA DEI NOSTRI TEST.

    Test preliminari.

    Valutazione funzionale abilità visive:· Acuità visiva: Tabella di Snellen, Broken Wheel Test, Simboli LEA

    · Oculomotricità di base: inseguimenti, saccadi, mantenimento della fissazione, interazione Centrale/Periferico

    · Riflesso visuo – posturale

    · Allineamento binoculare: Test di Hirschberg, Corda di Brock, postura forica

    · Fusione bonoculare: Luci di Worth, Gradi della fusione

    · Competenze accomodative: ampiezza e flessibilità accomodativa

    Test rifrattivi

    · Schiascopia

    · Sequenza test soggettivi per la valutazione dello stato refrattivo

    · Sequenza test soggettivi per la valutazione dell’equilibrio accomodazione convergenza.

    http://www.oxoitalia.com/

Analisi visiva.

Anamnesi

· Anamnesi specifica relativa alla situazione di disagio in atto

◦ disturbi visivi attuali

◦ occupazione ed ambiente di lavoro

◦ hobby e sport

· Anamnesi sanitaria personale, passata e recente

◦ oculare

◦ generale

· Anamnesi famigliare

Valutazione dell’assetto dell’occhiale in uso

· Centratura lenti

· Inclinazione pantoscopica montatura

· Angolo di avvolgimento montatura

Valutazione oculare obiettiva.

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Dott.ssa VERZELETTI LUCIANA
OTTICO OPTOMETRISTA

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