I Piedi Piatti nei Bambini

Piedi piatti.

I Piedi Piatti.

Negli ultimi anni gli ambulatori degli ortopedici e dei pediatrici sono invasi da mamme preoccupate per la salute dei piedi dei loro bambini.
Atterrite da una problematica: I Piedi piatti.

 

Travolte dal timore di essere fuori tempo per la correzione di un tale atteggiamento.
Affrettano il momento della prima visita ortopedica.

Facciamo chiarezza sulla natura del piede piatto e sulle tempistiche per riconoscerlo e trattarlo, per non creare inutili allarmismi.

I piedi piatti sono dei paramorfismi, in cui risultano alterati i rapporti tra le varie strutture anatomiche del piede.

Tali da portare ad un abbassamento della volta plantare ed un’alterazione dello scarico del peso al suolo.

In altre parole.

Il piede poggia a terra con la sua intera pianta e si deforma visivamente per ritornare nella sua conformazione fisiologica nella fase di slancio del passo.
L’orma, lasciata a terra dal piede, sarà, quindi, più ampia in trasversale del normale, e sia la punta dei piedi che il calcagno devieranno lievemente in fuori durante il passo.

Occorre puntualizzare che fino ai 7-8 anni il piattismo e fisiologico.
Accettato pienamente dall’organismo, che è in trasformazione e maturazione.

E’ dagli otto ai 12-13 anni che il piede si normalizza e struttura, assumendo la sua conformazione definitiva di piede adulto.
Quindi è nella fascia dai 7 ai 12 anni che dovrebbe essere fatta una valutazione ortopedico-posturale.

Come accorgersi di un piede piatto?

Devono essere le mamme a riconoscere per primi campanelli d’allarme.
L’impronta di un piede bagnato sul bordo di una piscina o quella lasciata sulla sabbia del bambino scalzo.
Oppure ricadute frequenti durante la corsa ed i dolori lamentati al termine dell’attività sportiva.
Suggeriscono una valutazione specialistica.

Alla prima visita l’ortopedico e il posturologo-posturometrista individuerà le condizioni, in cui è previsto solo un controllo nel tempo.
Oppure la prescrizione di plantari correttivi associate ad esercizi particolari atti a potenziare alcuni gruppi muscolari del piede e strutturarlo progressivamente.
Fino a casi in cui è richiesto un appoggio chirurgico riservato per la più a situazioni dolore e facile stancabilità del piede.

Altra puntualizzazione merita l’attività sportiva svolta dal bambino.

Non esistono sport più correttivi di altri per aiutare il piede a conformarsi, tutti gli sport sono utili, perché permettono di acquisire schemi differenti per lo sviluppo motorio e può propriocettivo.

Ed è proprio sul discorso della propriocezione che in campo posturale odierno si punta l’attenzione.

Il piede non è solo uno strumento di propulsione per il passo, è un vero e proprio organo di senso.
Ad ogni passo prima poggia al suolo tutta la pianta e per un brevissimo momento si rilascia per meglio aderire al terreno e raccogliere informazioni tattili.
Questi stimoli provenienti dalla superficie.
Sono fondamentali per far modellare il piede e promuovere il contatto del piede nudo al suolo.

Ciò che una madre può fare;

E’ lasciare il bambino scalzo su superfici informative con la sabbia e la terra favorendo un più sano sviluppo del piede.

In conclusione.

Piedi piatti o arcuati che siano i piedi si adattano all’ambiente in cui sono inseriti, e, se lo sport all’aperto è la corsa sulla sabbia sono un aiuto allo sviluppo ben vengano.

Un consiglio valutate una visita posturale approfondita vi togliereà ogni dubbio e eviterà spiacevoli complicazioni.

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