L’ortesi.
Per ortesi si intende un dispositivo medico, utilizzati in medicina Ortopedica, Odontoiatria, Oculistica e nel trattamento di molte patologie posturali.
È uno strumento esterno utilizzato per aiutare il paziente in una sua funzione.
( Byte, Ortottico, Tutore, Apparecchiatura Ortopedica, Plantare, ecc,)
L’ortesi è costruita o da un solo componente o dall’unione di più componenti articolati uniti tra loro, che permettono al soggetto di modificare il proprio assetto posturale in equilibrio statico.
Ogni modulo della struttura, una volta indossata, entra in contatto con vari distretti anatomici e si modella ad ogni tipologia di corpo umano permettendo così lo svolgimento delle quotidiane attività.
Le componenti assemblate consentono di mantenere, nell’ambito della normalità, una posizione neutra in ortostatismo.
Indossando l’ortesi si può ottenere un assetto posturale statico ottimale, contribuendo alla riduzione del dolore.
L’ortesi può essere utilizzata per ridurre il carico su un’articolazione e diminuirne il dolore.
Può essere adoperata a scopo preventivo in casi di osteoporosi o cedimenti ossei, oltre che in dinamiche e funzionali, a seconda dell’impiego per cui sono indicate.
Le ortesi possono essere fabbricate su misura o ortesi standardizzate (prodotti industriali).
Sono Ortesi Posturali:
Il byte, l’ortottico.
Il Byte è una placchetta di “plastica” trasparente, sagomata sulla forma dei denti.
Il byte, ortottico e il byte posturale, sono placche di riposizionamento cranio mandibolare.
Esse, sono composte di resina dura, o silicone.
Poste tra le arcate dentarie servono, nella maggior parte dei casi, per determinare la corretta distanza posturale tra mandibola e mascella in rapporto al cranio.
Servono per modificare per alcune ore della giornata, o della notte, il rapporto tra i denti superiori e quelli inferiori.
Sono, superiore o inferiore.
Nella maggior parte dei casi è un “dispositivo su misura”, cioè appositamente progettato e fabbricato per il paziente.
Dopo aver rilevato le impronte del paziente (insieme a molti altri dati).
Può avere dei gancetti metallici oppure degli incastri per consentire a chi lo utilizza di posizionarlo stabilmente su un’arcata, consentendo invece all’arcata antagonista di muoversi liberamente.
Plantari su misura.
Vengono realizzati dopo un esame approfondito della postura e una attenta analisi dei recettori plantari.
Inizialmente per la diagnosi, vengono utilizzate delle solette propriocettive.
Sono solette di vari spessori da (1-5 millimetri).
Bilanciate, con l’aggiunta di spessori (detti posizionatori) nei punti chiave della pianta del piede.
Sono in grado di attivare per via riflessa, specifiche catene muscolari, che coinvolgono tutto il corpo modificandone l’assetto posturale.
Vengono prima testati sul podoscopio e successivamente su pedana baropodometrica e stabilometrica.
Collaudati e con all’ausilio dei dati ottenuti dalle solette propriocettive, verranno realizzati i plantari posturali definitivi.