Dismorfosi in Side Bending Rotation
La comprensione dei meccanismi disfunzionali rappresenta la base per la diagnosi per il trattamento mirato.
Le lesioni della Sincondrosi Sfenobasilare (SSB) in Side Bending Rotation è senza dubbio la più difficili da valutare ma nello stesso tempo la più importanti da trattare.
Dismorfosi in Side Bending Rotation.
In un caso di Side Bending Rotation, l’osservazione della volta della faccia e delle impronte in Squadratura Ortopedico funzionale possono portarci a presupporre la presenza di una dismorfosi della base del Cranio (D.B.C).
Gli esami radiologici, la TAC e la RMN ci permetterebbero di oggettivare una dismorfosi della base del cranio.
Noi le associamo all’osservazione delle dismetrie facciali, all’analisi Posturale, alla Osteopatia e ai test ortopedico funzionali.
Inoltre, associamo lo studio tridimensionale dell’occlusione con la Squadratura Ortopedico Funzionale, allo studio dei piani occlusali individuali e alla cefalometria.
(Francoforte, Camper, Piano Occlusale Superiore e Inferiore, Piano Palatale, distanza del pterigoideo ecc.)
Lo studio deve essere fatto in condizioni assolutamente oggettive e ripetibili.
Una condizione preliminare è che i modelli siano orientati nello spazio e disposti in modo che il piano orizzontale decorra parallelo a un determinato piano passante.
Secondo la scuola di Francoforte, attraverso i punti superiori dei foriauricolari e il punto inferiore dell’orbita.
Secondo la scuola Francese, attraverso i condili occipitali e il punto di mezzo del margine mascellare fra i due incisivi superiori centrali.
Una volta orientato, viene osservato e valutato secondo 6 “norme”, che corrispondono alle 6 facce del parallelepipedo in cui il sistema cranio occlusale può immaginarsi inserito.
VERTICALMENTE, , ANTERIORMENTE, POSTERIORMENTE, INFERIOREMENTE
SUPERIORMENTE, LATERALMENTE, A DESTRA E SINISTRA.
Infatti, per arrivare a una descrizione delle forme che il cranio può assumere, viene immaginato avvolto da una rete di diametri (diametri cranici o misure craniche.)
Essi corrispondono alla misura della distanza fra punti ben determinati, detti, (PUNTI CRANICI.)
Dal rapporto fra tali diametri si ricavano valori percentuali detti, (INDICI CRANICI.)
Concludendo tramite i diametri cranici e le misure craniche è possibile formulare diverse classificazioni delle tipologie craniche in rapporto alla forma e alla funzione.
Segue: Lesione in Strain Verticale.