La tridimensionalità Osteointegrata
La tridimensionalità è una parola entrata nell’uso comune del nostro dizionario.
Essa indica la pertinenza di un oggetto al campo delle tre dimensioni spaziali indicate con le coordinate cartesiane X -Y – Z.
La Tridimensionalità Osteointegrata
La tridimensionalità osteointegrata, oltre ad offrire la possibilità di vedere la posizione tridimensionale delle arcate dentarie, patologica o fisiologica ha un utilizzo clinico.
In ambito odontoiatrico consente uno studio approfondito della sfera occlusale, permettendo di diagnosticare condizioni che risultano sospette come ad esempio i dismirfismi cranio-occluso-posturali.
Infatti la comprensione dei meccanismi disfunzionali rappresentano la base per la diagnosi e per un trattamento mirato delle lesioni della Sincondrosi Sfenobasilare (SSB) che sono senza dubbio le più difficili da valutare ma nello stesso tempo la più importanti da trattare.
Esempio: la flessione, la torsione, le rotazioni laterali e le latero flessioni, ecc.
In ambito posturale invece consente di diagnosticare ed eventualmente correggere anomalie dell’apparato tonico-posturale, tenendo conto, delle singole esigenze di ogni paziente, individualizzando nei tempi e nei modi più idonei i differenti trattamenti della sfera discendente, permettendo inoltre la proiezione di strutture che solitamente non sono ottenibili con la metodica tradizionale.
La Tridimensionalitá Osteointegrata ,noi, la associamo all’osservazione delle dismetrie facciali, all’analisi Posturale, ai test ortopedico funzionali, e agli esami radiologici, come la TAC, la RMN, le RX ecc.
Inoltre, associamo la Tridimensionalità Osteointegrata, allo studio dei piani occlusali individuali.
(Francoforte, Camper, Piano Occlusale Superiore e Inferiore, Piano Palatale, distanza del pterigoideo ecc.)
Tridimensionalità Osteointegrata
Analisi Tridimensionale
Caso di Strain Laterale a Sfenoide Basso, in chiusura anteriore e laterale sinistra, torsione cranica sinistra e controrotazione mandibolare destra, con deviazione della linea mediana da genesia.
Infatti, negli Strain Verticali Bassi i quadranti anteriori sono in Rotazione Interna (RI) in quanto la sfera anteriore ha un adattamento in Estensione.
I posteriori in Rotazione Esterna (RE), in quanto la sfera posteriore ha un andamento in Flessione.
Se la lesione di Strain sopraggiunge prima della fusione completa delle ossa del cranio creerà uno stato di lesione.
Gli strain laterali corrispondono al movimento sul piano orizzontale di rotazione, e lo strain verticale al movimento del corpo sul piano sagittale in flesso-estensione.