Posture viziate.
Il corpo quando altera la sua postura, tende poi a mantenere tale abitudini o vizi posturali nel tempo.
Innanzi tutto va detto che, se la postura si è alterata, deve esserci stata una valida ragione.
Infatti il corpo tende a voler vivere sempre con il massimo della sua efficienza, con il minimo dispendio energetico e senza dolori.
E’ la legge fondamentale del nostro sistema biologico.
Quindi, se il corpo ha alterato la sua postura (perdendo di efficienza ed economicità dei gesti), certamente lo ha fatto per evitare dolori o disagi.
Questi disagi, a volte sono sotto il livello di consapevolezza (“spine irritative silenti”).
È proprio il dolore o il disagio che impone di assumere costantemente posture di “non sofferenza” a scapito dell’efficienza o delle prestazioni.
Tutto ciò costa fatica.
Compromettendo il piano energetico e producendo stanchezza cronica.
A questo punto il corpo, che ha trovato la “soluzione al dolore” con le posture compensate, deve ora trovare la “soluzione alla fatica”, ovvero alla economia compromessa.
Si attiva così un meccanismo della “fissazione” delle posture antalgiche attraverso sistemi di “fibrotizzazione della fascia”, proprio per evitare l’affaticamento delle catene.
Se tale fissazione o strutturazione non avviene, più significa che quei movimenti non possono essere sacrificati perché fondamentali per garantire la sopravvivenza.
Si avrà così il conflitto della ricerca del minor dolore con il minor dispendio per perdere meno efficienza possibili per garantire la sopravvivenza.
Se le posture antalgiche sono dispendiose.
Probabilmente il paziente si sentirà spesso stanco ed esaurito; già dal primo pomeriggio avrà importanti segnali di stanchezza e desiderio di sedersi, sdraiarsi o andare a letto.
In questi casi il paziente potrebbe non manifestare dolori, grazie alla efficienza del suo “sistema antalgico” “compensatore fissatore”.
Il prezzo da lui pagato, non sarà in termini di dolore ma di scarse performance ed alterata economica.
Cosa fare, come trattare le posture viziate senza risvegliare i dolori e migliorare l’efficienza?
L’approccio di “riequilibrio posturale globale” che noi utilizziamo ogni giorno, ha il compito di osservare ed indagare il paziente a tutto tondo.
Vedi :https://www.laposturologia.it/postura-corretta/
Ovviamente senza tralasciare nulla della sua storia passata e presente, alla ricerca di tutti gli eventi perturbatori che devono essere trattati ed estirpati alla radice.
Ognuno di noi ha il diritto di riappropriarsi della propria vita.
Perché quando tutto funziona bene, con armonia, efficienza, piacere, si risveglia la voglia di vivere.
(D. Raggi)