Problemi Posturali:
I più importanti Problemi Posturali che condizionano l’assetto posturale sono:
Primo; L’apparato visivo;
Secondo; La deglutizione;
Terzo; L’ occlusione;
Quarto; La Respirazione;
Quinto; L’apparato muscolare;
Sesto; L’apparato scheletrico.
L’ APPARATO STOMATOGNATICO:
Alcune malocclusioni creano carichi paradontali asimmetrici enon equivalenti dove si avrà una torsione, oppure una contrazione muscolare non equilibrata come sequenza e come intensità.
Probabilmente tutto ciò darà una masticazione monolaterale, e una flessione del capo dallo stesso lato.
Quindi una occlusione “claudicante” avrà incidenza sulla posizione dei denti, sul deteriorimento dell’ATM.
Conseguentemente ci sarà un aumento delle deformazioni craniche con tensione parassitarie destabilizzanti sulle catene muscolari.
Questo viene sempre confermato negli atteggiamenti scoliotici o scoliosi funzionale, e nei paramosfirmi.
Il SISTEMA OFTALMICO:
L’insieme dei meccanismi della vista sono fondati su 4 grandi processi indipendenti: Emetropizzazione, Binocularizzazione, Identificazione, Emmetropizzazione.
Inoltre dall’equilibrio armonioso delle strutture oculari che conducono alla focalizzazione della retina.
Infine dall’associazione e coordinazione di entrambi gli occhi che impediscono di vedere doppio e all’identificazione e dalla scomposizione dell’immagini in uno stimolo nervoso.
Lo squilibrio o la sovra-programmazione di una di esse può generare disfunzioni come:
- Ametropia;
- Miopia;
- Ipermetropiaiopia;
- Presbiopia;
- Astigmatismo;
- Strabismo.
Vedi: Occhi e Postura
L’ OTOVESTIBOLARE:
Una disfunzione otovestibolare, oppure un trauma, un colpo di frusta, o infiammazioni che danneggiano uno dei gruppi recettori che soprassiedono alla funzione dell’equilibrio (bocca, occhi, vestibolo ecc.)
Può dare un senso di vertigini che deve essere ricercato nella non lineare coordinazione tra tutti i recettori.
Primo vestibolari, e delle ATM.
Secondo visivi e di seguito esterocettivi del piede, o in uno di essi.
SISTEMA PODALICO:
Il piede, è l’unico contatto diretto con l’ambiente esterno, cosparso di innumerevoli recettori di vario tipo, riceve e trasmette costantemente flussi informativi.
Inoltre, il piede, adatta la propria struttura alla superficie d ‘appoggio, informando costantemente il sistema centrale della posizione nello spazio.
Di conseguenza, invia messaggi riguardo alla conformazione fisica della superficie d’appoggio, informando il sistema centrale sulla propria posizione spaziale.
Ovviamente, per svolgere la propria funzione meccanica, e prima di organo sensitivo e poi motorio non deve avere alterazioni strutturali.
Le patologie maggiormente riscontrabili sono:
- Alterazioni sovrapodaliche;
- Rotazione tibiale;
- Piede cavo;
- piatto;
- torto congenito;
- Piede cedevole infantile;
- Metatarsalgie;
- Talargie.
L’APPARATO SCHELETRICO
Inanzitutto parliamo di dismorfismi e di paramorfismi.
Cosa sono e come si instaurano?
Prima di tutto sono una debolezza o un ipertono dei muscoli.
Secondo condizionano lo sviluppo in eta pediatrica e sono una patologia in età adulta.
Si manifestano con la loro geometria, il luogo e la qualità della fonte del problema, e sono le lordosi le cifosi e le scoliosi, ecc.
Il più importante ad esempio un blocco respiratorio diaframmatico.
Quasi sempre si manifesterà attraverso un elevazione del torace con retrazione dei muscoli inspiratori e conseguente blocco del diaframma.
Ovviamente produce una iperlordosi o lordosi diaframmatica a livello D11,D12,L1,L2.
Di conseguenza vi è una retrazione dei muscoli della catena superiore del cingolo scapolare che provochera un arrotolamento verticale o trasversale della scapola, con rotazioni interne della testa dell’omero.
Inoltre esistono le retrazioni muscolari di tipo anteriore o posteriore.
Esse non si limitano alle alterazioni della colonna vertebrale, ma possono causare problemi posturali come:
- Anteroversione del bacino;
- Retroversione del bacino
- Ginocchia vare o valghe;
- Calcagno varo o valgo;
- Piede cavo o piatto;
- Pronazione del piede;
- Supinazione del piede.
Allo stesso modo nascono patologie destabilizzanti della colonna vertebrale, del bacino, degli arti superiori o inferiori.
Concludendo, la fisiologia della postura, in frontale e di profilo, deve esprimere un equilibrio neuromuscolare senza tensioni e asimmetrie destabilizzanti.
Inoltre i sintomi e le alterazioni posturali sopra descritte, devono essere considerate come le sirene d’allarme e come delle patologie destabilizzanti, che se non diagnosticate in tempo posono dare problematiche degenerative a volte anche ireversibili.